Kinder festeggia i 50 anni alla “Willy Wonka”
Quando il marketing tocca l’anima.
Quando ho letto delle 50 uova d’oro sono letteralmente impazzita.
Idea Geniale, Fantastica.
Già di per se, l’ovetto Kinder è la sorpresa, ricordo quando si andava a fare la spesa e alla fine del serpentone davanti alle casse erano lì, dove non potevi non vederli, dove i genitori sfiniti dagli innumerevoli “no”, alla fine un “si”dovevano concederlo.
Ricordo quando mia madre cedeva, correvo alla macchina, mi sedevo, scartavo la stagnola senza romperla, perchè poteva servire, aprivo l’uovo perfettamente, se non era perfetto si mangiava prima quello “brutto”, ma, la cosa importare era lei: LA SORPRESA NASCOSTA.
Figlia degli anni 80’, cresciuta con il "Piccolo Lord", "Una poltrona per due" e "La fabbrica di cioccolato" a Natale, leggere di questa iniziativa ha riportato a galla un quantitativo smisurato di emozioni positive. L’ovetto Kinder è sempre stato l’uovo di Pasqua di tutti i giorni, costruire la sorpresa un rito, un momento di convivialità familiare fantastico.
Era un piccolo sogno, c’era aspettativa, curiosità, era una specie di magia.
Credo che ognuno di noi abbia scartato almeno una volta quell’ovetto. Vedo in questa iniziativa un fondo di umanità strabiliante, un’ eccezionale azione di marketing certo, ma umana, estremamente umana. Risucchiati dal vortice dei rapporti on-line, dai Tik-tok, dalle unghie in gel e le ciglia a pavone, davanti all’ovetto Kinder ci si ferma, lo si scarta, e si costruisce la sorpresa, probabilmente in diretta Instagram, ma la magia rimane.
Non so quanti di questa “New Generation” sappiano di Willy Wonka, gli Umpa Lumpa e il piccolo Charlie, ma l’importante è sognare e Kinder ci fa sognare da 50 anni.
Volare era un sogno, oggi prendiamo aerei quotidianamente, accendiamo la luce, comunichiamo con l’altra parte del mondo, certo è normale oggi, ma se qualcuno non lo avesse sognato, desiderato, percepito queste cose “normali” non esisterebbero. I sogni portano sempre a grandi cose.
Trovo questa iniziativa pura di animo, aprire le porte del laboratorio creativo è come aprire il proprio cuore, è rendere reale gli sforzi delle persone, che da anni creano le tanto amate “sorprese”.
Non c’è Kinder senza sorpresa, e queste sorprese ci hanno accompagnato per mezzo secolo, credo che ognuno di noi a qualsiasi età e in qualsiasi momento davanti a un ovetto Kinder un sorriso lo fa.
Questa campagna di Ferrero è un esempio eccellente di come la fotografia pubblicitaria e una solida strategia di marketing possano trasformare un prodotto in un’esperienza memorabile.
Lo Studio Giovetti, che supporta le aziende con servizi di fotografia e marketing a 360 gradi, riconosce in questo progetto un caso esemplare di come creatività e strategia possano lavorare insieme per creare campagne pubblicitarie di grande impatto. La chiave per distinguersi, infatti, non è solo vendere un prodotto, ma offrire un mondo di emozioni e significati.
Complimenti Ferrero: Chapeau!